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Risultati 2024

I primi  risultati verranno pubblicati dal 2 Settembre 2024

Risultati 2023

qui di seguito alcuni dei film recensiti nella precedente edizione

Inauguriamo il progetto Film&Parità con il film in concorso vincitore del Leone d’Oro all’80 Mostra del Cinema: Poor Things. 

 

Regia di Yorgos Lanthimos, sceneggiatura di Tony McNamara. 

Un film con un genere vario tra il fantascientifico, il sentimentale e il drammatico.

 

Contributo alla promozione di una logica di pari opportunità? 9/10⭐

Contributo all’eliminazione degli stereotipi di genere?10/10⭐

 

Lo abbiamo trovato un racconto di formazione ben incentrato sulla protagonista, Bella Baxter, una donna particolare alla scoperta del mondo esterno, alla ricerca dell’emancipazione, della liberazione della figura femminile, del suo corpo e della sua immagine, con modalità distanti dall'immaginario tradizionale stereotipato.  

Quello di Bella è un punto di vista senza pregiudizi, che non pone dubbi sul fatto che donne e uomini possano vivere le stesse esperienze sia a livello di studio-lavoro, sia a livello personale-relazionale. Si parla di libertà e uguaglianza, del modo in cui percepiamo il mondo, le donne e gli uomini in relazione fra loro.

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Film&Parità - Vincitore del Premio Speciale della Giuria, il film in concorso alla 80esima Mostra del Cinema di Venezia: Zielona Granica (Il confine verde).

 

Regia di Agnieszka Holland, sceneggiatura di Maciej Pisuk, Gabriela Łazarkiewicz-Sieczko, Agnieszka Holland.

 

Uno degli 8 film supportati dal fondo dedicato alla cultura Eurimages, che incoraggia co-produzioni tra gli Stati Membri del Consiglio d'Europa. 

 

Un film drammatico che fotografa uno spaccato contemporaneo e complesso legato all'emergenza migratoria e alla crisi umanitaria sul confine tra la Polonia e la Bielorussa. 

 

Contributo alla promozione di una logica di pari opportunità? 8/10⭐

Contributo all’eliminazione degli stereotipi di genere? 7/10⭐

 

La tematica in evidenza del film è centrata su: la violazioni dei diritti umani esercitata dalle guardie di frontiera, le costanti difficoltà vissute dai richiedenti asilo ai confini dell’Unione Europea, il potere della disinformazione mediatica e la solidarietà dei gruppi di attivisti nell’offrire prima assistenza e il loro sforzo nel diffondere un'informazione trasparente . 

Tuttavia, una sfaccettatura ci è parsa subito chiara, nella violenza e nell’oppressione non esiste distinzione di: genere, età, stato di salute. L'inferno affrontato durante questa crisi umanitaria non risparmia nessuno: donne, donne incinta, bambini, uomini, anziani, feriti; tutti rappresentano il nemico e quindi tutti devono essere fermati nella stessa maniera, disumana. 

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Film&Parità - Vincitore del Premio degli Spettatori - Armani Beauty, il film nella rassegna Orizzonti Extra alla 80esima Mostra del Cinema di Venezia: Felicità.

 

Regia di Micaela Ramazzotti, sceneggiatura di Micaela Ramazzotti, Isabella Cecchi, Alessandra Guidi.

 

Genere: Drammatico.

 

Contributo alla promozione di una logica di pari opportunità? 6/10⭐

Contributo all’eliminazione degli stereotipi di genere? 5/10⭐

 

Fotografia dura ma veritiera di una società complessa. Tocca diversi temi delicati, come: lo spettro opposto delle cosiddette famiglie del mulino bianco, le famiglie disfunzionali, come quella in cui nasce la protagonista Desiré, che non necessariamente ci trasmettono valori e principi positivi come: l’amore incondizionato, il rispetto, l’educazione alla parità di genere e supporto intrarelazionale sano; le molestie infantili, i traumi non affrontati, i disturbi mentali. 

Il film fa riflettere su come persista una cultura che alimenta lo stereotipo della donna "crocerossina", dettato dal persistente squilibrio di genere nel lavoro di cura che grava sempre più sulla donna. Desiré è una donna che lavora, ha un compagno e vorrebbe costruirsi una sua famiglia, emancipandosi dalla condizione vissuta fra le mura di casa con la famiglia d’origine. Tuttavia è circondata di persone, in particolare i suoi stessi familiari, che continuano ad approfittare della sua disponibilità. Nonostante sia una donna forte e indipendente non riesce a mettere al centro le sue priorità, la propria vita, la propria carriera, i propri desideri, per anteporre il benessere altrui, la loro cura e la loro opinione, pena il senso di colpa e lo stigma a cui ancora molte donne oggi sono soggette. Il prezzo da pagare poi è rimetterci tutto, se stessa, la sua libertà e la sua felicità.

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FilmeParità - Premio Orizzonti per la migliore interpretazione maschile nella rassegna Orizzonti Extra alla 80esima Mostra del Cinema di Venezia: Ser Ser Salhi.

 

Regia di Lkhagvadulam Purev-Ochir, sceneggiatura di Lkhagvadulam Purev-Ochir.

 

Genere: Drammatico.

 

Contributo alla promozione di una logica di pari opportunità? 8/10⭐

Contributo all’eliminazione degli stereotipi di genere? 7/10⭐

 

Nel racconto di una Mongolia contemporanea e in fase di evoluzione, nel tentativo di bilanciare la tradizione e il progresso, il protagonista Ze attraversa, quasi di riflesso, un momento di crisi personale. 

Ze è un giovane studente e sciamano che si allontana dalle sue modalità di vita e pensiero tradizionali conoscendo l'amore di Maralaa; con lei condivide esperienze nuove, diverse, non più legate alla tradizione ma più vicine alla realtà dei suoi coetanei. 

Il rapporto fra i due giovani è rappresentato in modo paritario, vengono da realtà familiari differenti che riescono a dialogare e creare quel valore aggiunto capace di arricchire e accrescere la loro vita in modo reciproco. 

Abbiamo apprezzato la rappresentazione delle figure femminili, sia primarie che secondarie; sono rappresentate come donne forti, coraggiose; sono libere di esercitare scelte importanti e coraggiose nella propria vita, determinate a mettere al primo posto sè stesse; sono capaci di affrontare eventuali denigrazioni da parte dei maschi, come avviene ad esempio in alcune scene nella scuola.

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Film&Parità - Premio Coppa Volpi per la migliore attrice a Cailee Spaeny in: Priscilla, film in concorso alla 80esima Mostra del Cinema di Venezia.

 

Regia di Sofia Coppola, sceneggiatura di Sofia Coppola.

 

Genere: biografico, drammatico, romantico.

 

Contributo alla promozione di una logica di pari opportunità? 2/10⭐

Contributo all’eliminazione degli stereotipi di genere? 3/10⭐

 

Il racconto della storia d’amore fra Priscilla ed Elvis Presley,  attraverso la prospettiva e la voce della moglie del grande cantante rock.

La rappresentazione della figura della donna e della complicata relazione tra i due accende la riflessione sulla condizione della donna nella società degli anni ‘60 e ‘70 del secolo scorso e, in aggiunta, sul ruolo della donna in quanto moglie di una star di grande successo. 

Le parole chiave sono: ombra e subordinazione.

Priscilla in particolare, ma la rappresentazione delle figure femminili in generale, appare sempre secondaria e sbiadita. Una donna che vive nell’ombra del marito e che non riesce a manifestare la propria personalità, a vedere riconosciuti i propri desideri e a realizzarli.

Priscilla non è la compagna di vita con cui condividere al pari successi e sconfitte della carriera professionale, lei è subordinata a subire solo gli sfoghi, la frustrazione e l’insoddisfazione dei momenti più difficili, per celebrare i momenti migliori ci sono sempre amici uomini e donne preposte ad essere oggetto del piacere.

Priscilla è la donna relegata alla casa, alla cura, ad attendere il rientro del marito; la sua vita doveva essere dedicata solo a compiacerlo: farsi bella, comportarsi, vestirsi, acconciarsi i capelli, tutto secondo il gusto e la scelta del marito che l'ha plasmata, cresciuta e ha definito la sua posizione nella società, a sua discrezione

Tuttavia, c’è anche il momento della liberazione e della rivalsa, con forza e determinazione la donna scappa da questa relazione nel tentativo di un riscatto, di rifarsi una vita in cui riesce a realizzarsi come Priscilla, e non come la moglie di Elvis Presley.

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Film&Parità - Vincitore del Gran Premio IWONDERFULL e del Premio Mario Serandrei - Hotel Saturnia per il miglior contributo tecnico: Malqueridas, tra i film in concorso alla 38. Settimana Internazionale della Critica. 

 

Regia di Tana Gilbert, sceneggiatura di Tana Gilbert, Paola Castillo Villagràn, Javiera Velozo, Karina Sànchez.  

 

Genere: documentario.

 

Contributo alla promozione di una logica di pari opportunità? 3/10⭐

Contributo all’eliminazione degli stereotipi di genere? 3/10⭐

 

Una narrazione semplice, senza filtri, attraverso estratti di video girati clandestinamente con i telefoni dentro le carceri femminili cilene che mostrano e narrano la difficile vita di donne, madri, mogli, detenute in spazi angusti e in condizioni precarie.

 

La maggior parte di loro vive situazioni analoghe: sono cresciute in contesti di povertà e sono madri sole con figli, le sole su cui grava l’intera responsabilità della cura, mentre i padri o i parenti quando non sono assenti, sono poco stabili e sani. 

Ci sono momenti di introspezione e conflitto interiore, dove le donne subiscono il giudizio, oltre che della legge, di loro stesse e della società; una sorta di autocondanna per non essere state madri esemplari, come secondo loro la società si aspetterebbe: a casa, vicine ai figli e lontane dalla delinquenza. Il senso di colpa è forte, sanno di essere l’unico punto di riferimento per i figli e che la separazione durante il periodo di detenzione e l’assenza di una sfera domestica sana ed equilibrata può causare gravi effetti a lungo termine sui figli, già nati in una situazione svantaggiata. 

Una situazione al limite, ma che fa riflettere su quanto, dovunque nel mondo in situazioni eccezionali così come ordinarie, il senso di responsabilità e cura della casa, della famiglia, dei figli, dell’educazione, sia una costante divisione diseguale fra i partner. 

 

Tuttavia, la condivisione di spazi, situazioni e pensieri creano fra le detenute un clima di  sorellanza, solidarietà e supporto reciproco diventando così una forma di resistenza ed empowerment per sopportare il momento, sentirsi meno sole e colpevoli, e sperare di uscirne migliori, più consapevoli e al più presto.

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Film&Parità - tra i film in concorso alla 80esima Mostra del Cinema di Venezia: Ferrari.

 

Regia di Michael Mann, sceneggiatura di Troy Kennedy-Martin.

 

Genere: biografico,drammatico. 

 

Contributo alla promozione di una logica di pari opportunità? 8/10⭐

Contributo all’eliminazione degli stereotipi di genere? 6/10⭐

 

Nel film tratto da una parentesi di vita della famiglia Ferrari, fondatrice dell’omonima casa automobilistica, il tema della parità di genere è particolarmente evidente. L'Azienda Ferrari, che prende il nome da Enzo Ferrari, è stata costruita da entrambi i coniugi, i quali hanno anche parità di quote aziendali. 

 

Il film riesce a mettere in evidenza e far emergere la figura della moglie, Laura Ferrari, che seppur in un contesto drammatico (dopo la morte del figlio e durante la crisi coniugale) ha avuto un ruolo decisivo, di spessore all’interno della storia.

La consorte, infatti, oltre ad aver fatto nascere l'Azienda assieme al marito, seguiva la parte contabile dell’azienda spese, libri paga ecc.

 

Il film accende un importante riflessione legata all'empowerment femminile, a quanto sia importante per una donna avere il suo lavoro che porta ad essere indipendente, libera nelle scelte di vita e farsi valere nelle stesse scelte lavorative.

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Film&Parità - tra i film in concorso alla 80esima Mostra del Cinema di Venezia: Finalmente l'alba.

 

Regia di Saverio Costanzo, sceneggiatura di Saverio Costanzo.

 

Genere: Drammatico. 

 

Contributo alla promozione di una logica di pari opportunità? 7/10⭐

Contributo all’eliminazione degli stereotipi di genere? 7/10⭐

 

Il viaggio di formazione e riscatto personale di una giovane ragazza, semplice ed ingenua, cresciuta in una umile e tradizionale famiglia italiana degli anni ‘50. Mimosa, la protagonista, è sempre stata all’ombra della sorella, in quanto considerata meno carina, e vittima delle pressioni dei genitori che la spingono a concedersi come sposa del classico ragazzo di buona famiglia con un lavoro stabile, non vedendo per lei, a soli vent'anni, altre alternative che essere presto moglie e casalinga, e con il timore che nessun'altro la possa prendere poi in considerazione e rimanga sola. 

 

Forte è il tema dell’empowerment femminile, Mimosa dopo una lunga e bizzarra notte fra divertimento e paura, trascinata alla scoperta della vita mondana di famose personalità, ne esce all'alba come una donna nuova, adulta, con una ritrovata autostima e ed una nuova consapevolezza di sé e del mondo che la circonda; non è necessario dimostrare coraggio, bellezza e deferenza per non deludere le aspettative della famiglia o della società, lo dobbiamo fare per noi stessi. La via per sentirsi realizzati e trovare il nostro posto nel mondo non va trovata necessariamente a vent’anni, nel matrimonio e nell’apprezzamento di un uomo ma c’è tempo e tante altre possibilità.

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Film&Parità - tra i film fuori concorso alla 80esima Mostra del Cinema di Venezia: Coup de chance.

 

Regia di Woody Allen, sceneggiatura di Woody Allen.

 

Genere: Drammatico, Commedia.

 

Contributo alla promozione di una logica di pari opportunità? 8/10⭐

Contributo all’eliminazione degli stereotipi di genere? 8/10⭐

 

Il film, il cui titolo significa letteralmente “colpo di fortuna", riflette sul ruolo che proprio la fortuna, il caso, spesso contano più del merito, della bravura nelle nostre vite, nella realizzazione dei sogni e del successo.

 

In un apparente relazione d’amore ideale, felice, tra Jean e Fanny due giovani benestanti e realizzati ben presto si svela nel personaggio della donna il ruolo della moglie di facciata, un trofeo da esibire in società da parte del marito, un manipolatore legato al denaro e al potere.

 

Differente invece è la rappresentazione di Aline, madre di Fanny, ironica e distaccata, da l'immagine di una donna forte, pronta a valutare e giudicare con lucidità persone e fatti, a prendere in mano la situazione per smascherare i delitti del marito di sua figlia. 

Attraverso la figura della madre, anche se non è la protagonista, emerge il ruolo della donna capace di ribaltare una situazione, di non accettare, subire, ma combattere per se stessa e la propria figlia.

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Film&Parità - tra i film nella rassegna Orizzonti Extra alla 80esima Mostra del Cinema di Venezia: Bota Jonë.

 

Regia e sceneggiatura di Luàna Bajrami.

 

Genere: Drammatico.

 

Contributo alla promozione di una logica di pari opportunità? 8/10⭐

Contributo all’eliminazione degli stereotipi di genere? 8/10⭐

 

Attraverso il percorso delle 2 giovani protagoniste, le cugine Zoé e Volta, si racconta la vita della gioventù kosovara negli anni successivi alla guerra degli anni ‘90, che si definisce: “generazione emarginata, dimenticata”, giovani che si sentono inascoltati e non vedono prospettive per il futuro in un paese profondamente segnato dal conflitto, in fermento tra tensioni politiche e sociali. 

 

Al centro della narrazione il desiderio di empowerment e il viaggio di crescita verso la vita adulta delle due adolescenti che scappano dal villaggio di campagna per raggiungere la capitale, contro la volontà della famiglia contraria all'ipotesi di formazione e indipendenza delle donne, sensibile al giudizio altrui e ad un codice morale molto pudico. 

Il loro obiettivo: provare a creare un futuro, ambizioso e soddisfacente, attraverso la formazione e gli studi all’Università e la possibilità di trovare un buon lavoro che dia loro oltre che l’indipendenza economica, un riscatto personale e un ruolo cruciale nell’incidere sulla ripartenza e il futuro del Kosovo.

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Film&Parità - tra i film in concorso alla 80esima Mostra del Cinema di Venezia: Origin.

 

Regia e sceneggiatura di Ava DuVernay.

 

Genere: Drammatico, Biografico.

 

Contributo alla promozione di una logica di pari opportunità? 8/10⭐

Contributo all’eliminazione degli stereotipi di genere? 5/10⭐

 

Il film racconta la vita e l’opera straordinaria della scrittrice Isabel Wilkerson, vincitrice del Premio Pulitzer, che ha indagato sulla genesi dell’ingiustizia. La regista illustra la vita della scrittrice e la ricerca che ha fatto per arrivare alla stesura del libro. Il film dà un buon contributo alla parità di genere con la rappresentazione della parità di ruoli in una coppia. 

Ad esempio nel film il personaggio secondario (marito) funge da supporto alla moglie, la supporta nelle sue scelte e nella sua attività letteraria,  la segue nel suo lavoro e riesce a farla esprimere al meglio, svolge anche attività di cura e domestiche, che sono ancora oggi tristemente a carico maggiore sulle spalle delle donne.

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Film&Parità - tra i film nella rassegna autonoma Giornale degli Autori alla 80esima Mostra del Cinema di Venezia: Sobre todo de noche.

 

Regia di: Víctor Iriarte e sceneggiatura di: Isa Campo, Andrea Queralt, Víctor Iriarte.

 

Genere: Melodrammatico.

 

Contributo alla promozione di una logica di pari opportunità? 7/10⭐

Contributo all’eliminazione degli stereotipi di genere? 7/10⭐

 

Protagoniste del film sono due donne, due madri, con una vita e un trascorso diverso unite dal giovane neomaggiorenne Egoz, che come un ponte unisce, o riunisce, le loro vite. La storia che viene raccontata fa riferimento ad un capitolo oscuro della Spagna franchista, quella dei figli sottratti alle famiglie di oppositori politici e poco abbienti, una ferita ancora aperta per molti e molte.

 

Emerge un tema molto sensibile quale il sodalizio femminile tra una donna costretta a dare in adozione suo figlio e una donna sterile che lo adotta, entrambe ingannate sulla realtà dei fatti dietro l'adozione, ed il figlio Egoz altrettanto. Tra loro non c'è invidia o competizione, ma rispetto e comprensione per le proprie ferite interne.

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